Premessa
L’articolo 121 del decreto-legge n. 34 del 2020 (cd. Rilancio) ha introdotto la possibilità di usufruire di alcune agevolazioni fiscali in materia edilizia e di efficientamento energetico (in prevalenza, aventi forma di detrazione dalle imposte sui redditi) sotto forma di sconti sui corrispettivi, ovvero crediti d’imposta cedibili ad altri soggetti, comprese banche e intermediari finanziari, in deroga alle ordinarie disposizioni previste in tema di cedibilità dei relativi crediti. La disciplina della cessione dei crediti di imposta G stata oggetto di successive modifiche e integrazioni nel tempo, al fine di perfezionarne i meccanismi e prevenire le frodi. Con il decreto-legge n. 157 del 2021, le cui disposizioni sono state poi inserite nella legge di bilancio 2022, sono stati rafforzati i presidi di controllo per la fruizione e circolazione dei crediti d’imposta. Dopo l’introduzione delle disposizioni antifrodi e le diverse limitazioni previste a più riprese, il meccanismo della cessione dei crediti ha subito un forte rallentamento fino a fermarsi del tutto; il beneficio fiscale G stato formalmente concesso ma poi se ne G resa materialmente impossibile la fruizione. Fin da subito migliaia di imprese del comparto edile e tutto il suo indotto, compresi professionisti e beneficiari, si sono trovati a dover affrontare una drammatica situazione e ora rischiano di fallire per dei crediti e non per dei debiti.