L’articolo 119 del decreto-legge n. 34 del 2020 (cd. Rilancio), introdusse disposizioni in merito alla detrazione delle spese sostenute, a fronte di specifici interventi in ambito di efficienza energetica e miglioramento sismico per gli edifici residenziali, elevando al 110 per cento l’aliquota di detrazione spettante; l’articolo 121 del medesimo decreto prevedeva inoltre la possibilità di usufruire, in luogo delle ordinarie detrazioni, di un contributo anticipato sotto forma di sconto dal fornitore oppure per la cessione del credito corrispondente alla detrazione spettante.
La misura rispondeva al nobile e condivisibile proposito di promuovere il settore, attraverso uno stimolo pubblico, per riavviare l’economia e ridurre la storica dipendenza dell’Italia dalle forniture straniere con tutte le implicazioni di natura geopolitica derivanti. In particolare l’introduzione della cessione del credito consentiva di estendere alla generalità della cittadinanza la possibilità di ristrutturare gli immobili per raggiungere gli obiettivi che come nazione anche l’Europa richiedeva e ora con la direttiva UE “Case green”, tali obiettivi sono diventati ancora più stringenti per dare una concreta risposta come continente e unione di nazioni al cambiamento climatico. Un provvedimento di tale portata rispondeva altresì ad un’esigenza di tutela ambientale e paesaggistica – verso la quale l’esperienza del lockdown aveva promosso una rinnovata sensibilità – e al contempo consentiva di adeguare con urgenza il vetusto parco immobiliare del nostro paese che da decine di anni necessitava di investimenti di questo tipo, soprattutto allo scopo di prevenire gli esiti disastrosi dell’attività sismica che ancora nel 2009 e nel 2016 aveva provocato centinaia di vittime.
Tuttavia negli anni il Superbonus ha avuto un iter legislativo molto complesso e travagliato, con decine e decine di modifiche e interpretazioni, che ancora oggi creano dei fortissimi squilibri e incertezze nel settore e, da misura di rilancio, è invece diventato fonte di problemi e controversie per i vari attori coinvolti.
Un gruppo di professionisti e imprenditori del settore decisero, quindi, nel 2022 di unire le loro forze e competenze per analizzare l’impatto reale di questa misura, le sue criticità e i suoi punti di forza oltre che per valutare nuove possibili soluzioni finalizzate a realizzare quella transizione ecologica ormai necessaria, per mezzo di un approccio scientifico e multidisciplinare.
Un gruppo di professionisti e imprenditori del settore decisero, quindi, nel 2022 di unire le loro forze e competenze per analizzare l’impatto reale di questa misura, le sue criticità e i suoi punti di forza oltre che per valutare nuove possibili soluzioni finalizzate a realizzare quella transizione ecologica ormai necessaria, per mezzo di un approccio scientifico e multidisciplinare.
Agli inizi del 2023 arrivò poi la grande intuizione di coordinare e strutturare un vero e proprio centro studi su tali argomenti, allargando il gruppo di lavoro e i temi d’interesse; venne quindi depositato lo statuto e costituita un’associazione la quale ha fornito un supporto di analisi e consulenza ad altre associazioni e a vari gruppi parlamentari che in quegli anni spesso si erano trovati a legiferare su questi temi cruciali e complessi in cui era necessaria una competenza specifica.
Per affrontare questi temi il Centro Studi Ippaso ha coinvolto un team di esperti in ingegneria, architettura, economia, fisco, diritto e scienze ambientali. Costoro hanno analizzato i dati e le evidenze disponibili per elaborare raccomandazioni e proposte concrete tra cui le seguenti:
– DL “Sava Casa”, Audizione del 19 giugno 2024 , Camera dei Deputati (Commissione VIII “Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici”);
– Conversione in legge del decreto-legge 29 marzo 2024, n.39, Audizione del 16/04/2024, Senato della Repubblica (6ª Commissione permanente ” Finanza e Tesoro”);
– DL 212/2023, audizione del 17/01/2024 , Comm. VI “Finanze”.
Chi era IPPASO da Metaponto
Ippaso da Metaponto è stato un celebre matematico e filosofo greco vissuto nel V secolo a.C. nella città di Metaponto, in Magna Grecia, nell’attuale Basilicata. La sua vita e le sue opere sono oggetto di numerose leggende e aneddoti, ma le informazioni storiche a disposizione sono piuttosto scarse.
Secondo la tradizione, Ippaso sarebbe stato uno dei discepoli di Pitagora e uno dei principali esponenti della scuola pitagorica contribuendo in modo significativo allo sviluppo della matematica e della filosofia greca. Non è certo e rigoroso dal punto di vista storico, tuttavia secondo alcuni studiosi è plausibile che Ippaso avesse scoperto il concetto di numero irrazionale, ovvero di numeri che non possono essere espressi come frazioni di numeri interi, cercando di rappresentare la radice quadrata di due come frazione nella diagonale di un quadrato di lato unitario applicando il teorema di pitagora, suo maestro.
Tuttavia, Pitagora credeva nella completezza e purezza dei numeri, e non poteva accettare l’esistenza dei numeri irrazionali addirittura come grandezza incommensurabile. Non era in grado di confutare la loro esistenza con la logica, ma le sue convinzioni non potevano tollerare l’esistenza di tali numeri. Si dice, ma questa sembra sia solo una leggenda, che in conseguenza di ciò, abbia persino condannato Ippaso stesso a morire annegato a causa della sua scoperta.
La figura di Ippaso nella storia della matematica e della filosofia è di grande importanza, tra leggenda e realtà. La sua vita rimane avvolta da un mistero fitto, ma la sua opera ha avuto un impatto duraturo sulla cultura e sulla conoscenza umana. Il suo nome è ancora oggi studiato in tutto il mondo come figura che ha sfidato le credenze precostituite del potere intellettuale del suo tempo, a costo della sua stessa vita.
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